Secondo il “Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia” realizzato dall’istituto per Federsicurezza, le richieste di aiuto al numero antiviolenza e stalking 1522 sono state 23.071 rispetto alle 13.424 dell’anno precedente. Sempre dallo studio emerge che nel 2020 è calato il numero dei reati ma per due terzi degli italiani la paura di rimanere vittima di un reato non è diminuita
Da marzo a ottobre 2020, nei mesi del lockdown e delle restrizioni anti-Covid, molte donne chiuse in casa sono state maggiormente esposte alla violenza di partner e conviventi: le richieste di aiuto al numero anti-violenza e stalking 1522 sono state 23.071, il 71,9% in piùrispetto alle 13.424 dello stesso periodo di un anno prima. È quanto emerge dal secondo “Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia” realizzato dal Censis per Fledersicurezza.
Le donne che hanno paura mettono in atto comportamenti che ne condizionano fortemente la qualità della vita: il 75,8% ha paura di camminare per strada e di prendere i mezzi pubblici di sera, l’83,8% ha paura di frequentare luoghi affollati, l’88,5% ha paura di incontrare persone sconosciute sui social network, il 76,3% ha paura di condividere immagini sul web, il 22,5% ha paura di stare a casa da sola di notte.
Sempre dal rapporto Censis emerge che cala il numero dei reati, ma crescono le paure degli italiani. L’anno scorso nel nostro Paese – complice la pandemia – sono stati denunciati complessivamente 1.866.857 reati, il 18,9% in meno rispetto all’anno precedente. Gli omicidi sono diminuiti del 16,4%, le rapine del 18,2%, i furti del 33%, i furti in appartamento del 34,4%.
Nonostante ciò, per due terzi degli italiani (il 66,6% del campione) la paura di rimanere vittima di un reato non è diminuita e per il 28,6% è addirittura aumentata
In particolare, il 75,4% degli italiani dichiara di non sentirsi sicuro quando frequenta luoghi affollati (la percentuale scende del 67% tra i più giovani) mentre il 59,3% ha paura di camminare per strada e di prendere i mezzi pubblici dopo le 20 (la percentuale resta al 59,8% anche tra i più giovani)
“Si tratta di sentimenti fortemente condizionati dalla paura del contagio – spiegano gli autori del Rapporto -. La sfera sanitaria peserà sempre di più nelle nostre vite: quando le restrizioni saranno allentate, le piazze dovranno poter tornare a riempirsi in tranquillità”
L‘83,4% degli intervistati è convinto che si debbano applicare pene più severe per chi provoca risse e pratica atti di violenza fuori dai locali pubblici e nei luoghi della movida. Il 50,5% degli italiani esprime fiducia nelle guardie giurate e negli operatori della sicurezza privata ma il 55,7% è convinto che il settore avrebbe bisogno di un maggiore riconoscimento sociale
Il 62,8% è convinto che ci sia una scarsa consapevolezza da parte della popolazione in merito a quello che gli operatori della sicurezza privata fanno: la loro attività è spesso misconosciuta
Secondo il rapporto Censis cresce inoltre la quota di italiani “panofobici”, che hanno “paura di tutto”, per lo studio sono oltre 6 milioni. In casa o fuori, “vivono costantemente in stato d’ansia“. Tra di loro prevalgono le donne: sono quasi 5 milioni, il 17,9% della popolazione femminile complessiva. Ma sono presenti anche tra i giovani: 1,7 milioni, pari al 16,3% degli under 35
Ad aumentare nell’anno della pandemia sono stati anche i reati informatici. Secondo il rapporto di Censis e Federsicurezza, nel 2020 sono state commesse 241.673 truffe e frodi informatiche, il 13,9% in più rispetto all’anno precedente (nel 2010 erano state solo 96.442).
Fonte: https://tg24.sky.it